venerdì 3 luglio 2020

Recensione "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" di Luis Sepúlveda


Questa è la storia di una promessa, una promessa che va oltre la razza e che pone le sue radici nell'aiuto che un essere vivente dovrebbe sempre essere pronto a dare ad un altro.
Il gatto Zorba promette a mamma gabbiana che si prenderà cura della sua gabbianella, e lo farà non solo per i bisogni primari, ma anche spiritualmente, insegnandole ad essere chi realmente è, un gabbiano che sa volare. Eppure di certo i gatti non volano, questo è un grande sforzo per Zorba e i suoi amici, significa imparare a padroneggiare un'arte che non possono mettere in pratica, solo per insegnarla a qualcun altro.

Luis Sepúlveda ci mostra l'intelligenza degli animali rispetto alla nostra, soprattutto nel mondo odierno dominato da egoismo e diffidenza.
È difficile riacquistare la fiducia negli altri, quella incondizionata e disinteressata, siamo tutti capaci di dire belle parole che poi fatichiamo a mettere in pratica.

Questo è un libro semplice, potrebbe sembrare una storia infantile e superficiale, ma come spesso accade la semplicità è un'arte e nasconde una profondità che molti tomi ignorano.

Splendido come il racconto parta da uno dei problemi del mondo moderno: l'azione distruttiva dell'uomo, il petrolio che uccide natura e animali si trasforma così nel male che avvia la storia, storia che riesce a riprendere la  spensieratezza e la felicità grazie alla solidarietà che a noi umani, schiavi del consumismo e del dio petrolio, manca.

È una lettura che scorre via rapida e che commuove, straordinariamente attuale se posta a confronto con il tema del razzismo o dei migranti.
Adatta sia ai bambini che agli adulti, vi consiglio di recuperarla se non l'avete ancora fatto😉.

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